Filatelia
 
L'AFFASCINATE STORIA DELLE NOSTRE NAVI ATTRAVERSO I DOCUMENTI POSTALI
 

SALUTI DALLA REGIA NAVE  “DANTE ALIGHIERI”

 
Immagini e articolo del C. Amm. Aldo Gabellone (Socio del Gruppo di Taranto)
 
 
I saluti, ancora una volta, ci giungono per  mezzo di tre cartoline, spedite da luoghi e in momenti storici particolarmente significativi della Nave. Cartoline che abbracciano quasi tutta la vita operativa della Nave da Battaglia DANTE ALIGHIERI, che è entrata nella storia per essere stata la prima “dreadnought” o “monocalibro” della nostra Marina.
Altre due, invece, testimoniano i più importanti eventi della vita dell’Unità: il varo e la consegna della Bandiera di Combattimento
 

Cartolina commemorativa del varo della Regia Nave “DANTE  ALIGHIERI”

Biglietto d’invito per la cerimonia della consegna della Bandiera di Combattimento

Spedita da Castellammare di Stabia il 20 agosto 1910 giorno del Suo varo

alla Nave. L'invito era indirizzato al Direttore delle Costruzioni del R. Arsenale di La Spezia: Colonnello del Genio Navale Giuseppe Rota
 
Ora, per ben comprendere l’argomento, è utile fare una breve digressione
Fino ai primi anni del ‘900 le artiglierie delle Corazzate erano costituite da cannoni di vario calibro il cui impiego in battaglia era basato sul principio di risolvere l’azione ingaggiando le Unità avversarie con i cannoni di medio calibro a tiro rapido, in modo da neutralizzare i loro sistemi d’arma offensivi,  e infine affondarle con la forza devastante di quelli di grosso calibro.

La battaglia navale russo-giapponese di Toshima (3) sconvolse i predetti concetti tattici. Gli ammaestramenti scaturiti da quella battaglia stabilirono che lo scontro fra le Corazzate veniva deciso dai cannoni di grosso calibro i quali potevano colpire a gran distanza, quando i pezzi a tiro rapido non erano in grado di entrare in azione. La velocità, invece, doveva essere sfruttata per consentire di manovrare opportunamente per imporre la distanza di combattimento

 

Cartolina commemorativa della consegna della Bandiera di Combattimento alla R.N.
Dante Alighieri. Spedita da La Spezia il 26 gennaio 1913
 
 
Classificata Nave da Battaglia di 1^ classe, aveva un dislocamento di 19500 tonn.
Apparato motore di 23 caldaie e tre gruppi di turbine della potenza di 32200 C.V. e 4 eliche
capaci di imprimere alla Nave la velocità di 23 nodi
Aveva un’autonomia di 1000 miglia a 22 nodi
L’armamento era costituito da 12 cannoni da 305/46, 20 da 120/50, 18 di calibro minore,
6 mitragliere e 3 tubi lanciasiluri da 450 mm.
Equipaggio:  970 uomini, compresi 30 Ufficiali.
 

Motto:  “CON L’ANIMO CHE VINCE OGNI BATTAGLIA” (2).

 
Il concetto innovatore, pertanto, era quello di dotare le grandi Navi Corazzate del maggior numero di cannoni di grosso calibro e apparati di propulsione tali consentire elevate velocità. Naturalmente , lo spessore della protezione passiva (4)  doveva essere capace di preservare le zone vitali della Nave, ma con spessori della corazzatura, che dovevano essere compatibili con i vincoli imposti dal dislocamento della Nave

Fu l’italiano Vittorio Cuniberti (5), allora Tenente Colonnello del Genio Navale, che già nel 1903, per primo, espresse i nuovi concetti, appoggiati dall’Ammiraglio Bettolo, Ministro della Marina.

 

La Nave da Battaglia “DANTE ALIGHIERI” alla boa Cartolina spedita  dalla Nave, in zona  d’operazioni  il 29 dicembre 1915

 

Cartolina illustrata di Barcellona, spedita l’8 giugno 1924 dalla R.N. DANTE ALIGHIERI,  in occasione della visita dei sovrani italiani ai reali spagnoli

 

Un suo saggio pubblicato sul “Jane’s Fighting Ships” (6) enunciava che la Nave da Battaglia doveva potere combattere a distanza tale da essere fuori portata dei siluri e cannoni a tiro rapido avversari e che nel combattimento a grandi distanze le probabilità di colpire e centrare il bersaglio erano direttamente proporzionali al numero delle bocche da fuoco di grosso calibro.

In conformità ai predetti concetti, Cuniberti presentò un progetto di una Nave di 8000 tonnellate, veloce e manovrabile, con armamento monocalibro costituito da 12 pezzi da 203 mm.

La realizzazione di quel prototipo, poteva essere favorita dai progressi tecnologici raggiunti dai Sistemi di Direzione del Tiro dei cannoni, sempre più precisi, dall’avvento delle turbine a vapore, che stavano sostituendo le macchine alternative e grazie alla siderurgia, che era in grado di produrre acciai speciali ad alta resistenza alla penetrazione.
Il progetto, pur ritenuto interessante, non venne approvato perché, secondo lo Stato Maggiore, al momento non adatto (siamo agli inizi del secolo)  alle necessità della nostra Marina.
Però, come sovente accade nel nostro Paese, le idee ed il frutto dell’ingegno dei nostri studiosi, non sempre recepiti in Patria, vengono ripresi e valorizzati all’estero.
Così avvenne per gli studi del Cuniberti, che l’Ammiragliato inglese riprese e rielaborò adattandoli alle proprie esigenze.
Nacque così la “DREADNOUGHHT” (7), una Nave da 18000 tonnellate con 10 cannoni da 305 e 21 nodi di velocità.
Dopo l’Inghilterra, tutte le altre Marine adottarono il nuovo tipo d’Unità, pertanto anche la nostra Marina, per allinearsi agli standars europei, riprese la vecchia proposta tecnica di Cuniberti.
La realizzazione del progetto fu affidata al Tenente Generale del Genio Navale Eduardo Masdea (8).
Non fu facile, comunque, conciliare i previsti requisiti, tecnicamente contrastanti, richiesti dalla Stato Maggiore della Marina.
La soluzione al vincolo di contenere il dislocamento, entro le 20000 tonnellate e  favorire l’incremento della velocità e della corazzatura, fu trovata accorpando i 12 cannoni da 305, di cui la Nave doveva essere dotata, in quattro torri trinate.
 

Cartolina illustrata di Fiume, spedita da bordo della DANTE ALIGHIERI  il  29 agosto 1919  durante  la sosta della Nave in quella Città

 
Fu la prima Nave al mondo a adottare quella sistema. Fu anche la prima Nave ad essere dotata di due timoni e l’ultima, di quelle dimensioni, ad avere la prora a “sperone”.

La “DANTE ALIGHIERI” fu impostata il 6 giugno 1906 nel R. Cantiere Navale di Castellammare di Stabia e varata il 20 agosto del 1910.

Dopo tre lunghi anni d’allestimento, di prove e di collaudi, il 15 gennaio 1913 fu consegnata alla Marina, divenendo, per le sue caratteristiche tecnico-operative, una delle Navi da Battaglia più moderne.

Il suo costo finale fu di 65 milioni di lire.
Dal 1° marzo all’11 aprile 1913, effettuò una crociera in  Atlantico al fine di verificare  le sue doti di stabilità e di resistenza al mare.
Durante la guerra 1915/18 effettuò, complessivamente, quattro missioni di guerra, prima nel Mare Egeo e successivamente, con le Unità alleate inglesi, prese parte alle azioni di bombardamento navale di Durazzo.

Dal 20 maggio 1919 al 6 gennaio 1921 fu dislocato nel Quarnaro sostando prevalentemente a Fiume, porto dove resto dopo l’insediamento di d’Annunzio al governo della Città.

Nei mesi di maggio-giugno 1924 fu inviato in missione a Barcellona, con a bordo i membri della famiglia reale che si recavano in visita ai sovrani spagnoli.
La sua attività operativa continuò fino al 1° luglio 1928, quando, dopo soli 15 anni di vita, la Nave, considerata ormai obsoleta, fu messa in disarmo.
Il 1° novembre la DANTE ALIGHIERI, con la Sua radiazione, cessò definitivamente di far parte del Naviglio Militare dello Stato.
 
 
Note:
 
(1) - Erano presenti alla cerimonia il Comandante in Capo dell'Armata Navale (Duca degli Abruzzi) il Ministro della Marina (Amm. Pasquale Leopardi Cattolica) la Bandiera di Combattimento (donata dalle Dame italiane) fu consegnata nelle mani del Comandante della nave (C.V. Alfonso Belleni) il 26 gennaio 1913 a La Spezia. A tutti i partecipanti alla cerimonia, equipaggio compreso, fu donata una medaglia commemorativa coniata per la circostanza.
(2) – E’ l’esortazione fatta da Virgilio a Dante, quando lo vide sfinito per le fatiche compiute per passare dalla sesta alla settima bolgia: “e però su vinci l’ambascia / con l’animo che vince ogni battaglia / se col suo greve corpo non s’accascia”( Inferno, XXIV,53);
(3) – Fu il primo scontro fra grandi Flotte del ventesimo secolo. La battaglia fu combattuta il 27 maggio 1905 nello stretto di Tushima (fra l’isola omonima e quella di Honshu) nel mare metropolitano giapponese. Lo scontro avvenne fra la Flotta russa, diretta a Vadivostok, e quella giapponese che pattugliava la zona in attesa del loro passaggio. I giapponesi, avvistate le Unità russe, alla distanza di 8500 metri, aprirono il fuoco con i cannoni di grosso calibro. Fu un’ecatombe. I russi persero 39 Unità (fra affondate e catturate) e 4545 uomini. I giapponesi nessuna Nave, alcune riportarono danni trascurabili e persero un migliaio di uomini;
(4) – la protezione attiva è assicurata dalla velocità e dalle capacità evolutive della Nave;
(5) -  Vittorio Emanuele Cuniberti (Torino 1854 – Roma 1913).Fu uno dei maggiori progettisti navali della Marina. Ideò anche un sistema per l’uso della nafta nella combustione degli apparati di propulsione. Il sistema fu adottato oltre dalla Marina italiana anche da quelle degli altri Paesi europei. Con Benedetto Brin elaborò uno studio sulla protezione subacquea delle Navi;

(6) – Almanacco   Navale internazionale fra i più autorevoli del mondo. E’ ancora pubblicato annualmente;

(7) - Come diceva il nome “non temeva nessuno”    la “DREADNUOGHT”   rappresentò quanto di più potente non si fosse mai costruito e fece, conseguentemente, invecchiare tutti i tipi di Navi da Battaglia allora in linea
(8) - Eduardo Masdea (Napoli 1894 – Roma 1910). Fu, anche Lui, uno dei maggiori Ingegneri Navali della nostra Marina. Progetto anche le Navi classe “Regioni”, “Garibaldi”, “San Giorgio”, “San Marco”, “Giulio Cesare”, “Leonardo Da Vinci” e  “Conte di Cavour”.  Fu Senatore del Regno;