L'AFFASCINATE STORIA DELLE NOSTRE NAVI ATTRAVERSO I DOCUMENTI
POSTALI |
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L’AFFONDAMENTO DELLA CORAZZATA
AUSTRIACA" WIEN " |
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Immagini e articolo del C. Amm. Aldo Gabellone (Socio del Gruppo di
Taranto) |
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Anche in
quest’occasione, guardando alcune lettere e cartoline, spedite dagli
stessi protagonisti, rievocheremo pagine di storia scritte dalle
nostre Navi. |
Allo scoppio della 1^
guerra mondiale, la Marina italiana era principalmente schierata sul
fronte adriatico maggiore scacchiere operativo dove si concentravano
le sue Forze Navali, dislocate nelle due Basi Navali Principali di
Venezia e Brindisi. |
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Il Capitano di Corvetta Luigi Rizzo |
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La rada protetta del porto di Trieste |
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I suoi compiti
erano molteplici ed andavano dalla protezione del fianco destro
dell’Esercito, attestato sull’Isonzo, alla difesa del lago di Garda,
il blocco dell’Adriatico con chiusura del Canale d’Otranto e la
protezione del traffico e delle comunicazioni marittime nei mari del
Tirreno, dello Ionio e quello libico (1). |
Sul fronte avverso la
Marina austro-ungarica era dislocata nella protetta Base Navale di
Pola e nei porti di Cattaro e Trieste, mentre le Unità minori erano
distribuite nelle altre Basi del Quarnaro e lungo le coste dalmate,
protette da un fitto cordone di isole. |
La nostra Marina
partiva da posizioni sfavorevoli per la distanza tra le due Basi
Principali, né poteva dividere la Flotta tra i maggiori sorgitori
adriatici, peraltro scarsamente protetti
(2). |
Quella austro-ungarica, per contro, con
le Basi distanti poco più di 80 miglia, permetteva alle sue Navi di
raggiungere in tre ore le coste italiane per effettuare incursioni
offensive e ritirarsi indisturbati prima che le nostre Unità
potessero intervenire efficacemente. |
Ma non si corse questo pericolo perché,
dopo la sortita austriaca del 24 maggio 1915, primo giorno di
guerra, che vide impegnate, complessivamente, 12 Navi da Battaglia e
46 Unità minori, il grosso delle sue Forze Navali restò al sicuro
nelle loro protette Basi. |
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Torpediniere della
classe “PN”, normalmente impiegata per rimorchiare
i M.A.S. - |
Il M.A.S. in
una cartolina spedita da Venezia il 4 dicembre 1915 |
Cartolina spedita da Ancona il 16 gennaio 1916 |
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In
quell’incursione furono bombardate: Ancona, Porto Corsini, Rimini,
Senigallia, Potenza Picena e nel Basso Adriatico: Termoli,
Campomarino, le Tremiti, Vieste, Manfredonia e Barletta |
Il pronto
intervento delle nostre Unità dislocate a Venezia e quelle in
perlustrazione lungo le coste albanesi (3)
costrinsero le Navi austriache, sotto il fuoco, ad allontanarsi
verso il largo e rientrare nelle loro Basi. |
Nello scontro 3 Unità
nemiche furono gravemente colpite, mentre .il nostro
Cacciatorpediniere FULMINE, per dare tempo alle nostre Navi di
giungere sul posto, sostenne da solo il combattimento. |
Ripetutamente colpito
dalle salve dei grossi calibri austriaci e rispondendo al fuoco,
sino all’esaurimento delle munizioni, affondò. |
La nostra risposta all’attacco
austriaco alle coste adriatiche fu immediata. |
La Marina puntò su
obiettivi di alto valore strategico, quali nodi ferroviari,
stabilimenti di armi e Stazioni Radiotelegrafiche. Furono
ripetutamente bombardati gli impianti di Monfalcone, Lissa, Melena,
Curzola, Ragusa, Cattaro, Lagosta, Busi e S. Andrea. |
Sgomberato, così, forzatamente, l’Adriatico dalle
Navi da Battaglia avversarie, la nostra Marina attuò il concetto
operativo della “strategia della battaglia in porto” espresso
dall’Ammiraglio Thaon di Revel, Capo di Stato Maggiore della Marina
(4). |
Si
profilò così, per i nostri Marinai una lunga guerra caratterizzata
da continui colpi di mano, che allontanarono definitivamente
l’ipotesi di ingaggiare le Forze nemiche in una Battaglia Navale
risolutiva. |
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Fronte e retro
della cartolina con timbro postale della Corazzata austriaca “WIEN”
– spedita da bordo il 5 agosto 1916 |
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Fu una guerra condotta da
piccole Navi guidate da uomini determinati e coraggiosi. |
Infatti nei 41 mesi di guerra furono le siluranti: i
Caccia, le Torpediniere, i M.A.S. di Luigi Rizzo e di Costanzo
Ciano, il “grillo” (5)
di Pellegrino e le “mignatte” di Rossetti e Paolucci, che con la
loro memorabili silenziose imprese, destando l’ammirazione degli
Alleati, furono il preludio alla vittoriosa conclusione del
conflitto. |
La prima azione che
consegnò alla storia Luigi Rizzo (6)
fu il forzamento del porto di Trieste con l’affondamento della
Corazzata austriaca WIEN. |
Il 10 dicembre 1917 ci fu
la pronta reazione della Marina all’offensiva terrestre austriaca di
Caporetto. |
Nel pomeriggio del 9
dicembre, lasciarono Venezia le Torpediniere 9 e 11 PN, con a
rimorchio i MAS 9 del Tenente di Vascello Luigi Rizzo ed il 13
condotto dal Capo Timoniere Andrea Ferrarini. |
Giunti in prossimità di
Trieste e sganciato il cavo di rimorchio, i due MAS si avvicinarono
all’estremità nord della diga foranea, per investigare sulla
presenza di eventuali servizi di sorveglianza. |
Udirono solo delle voci
in lontananza. |
Poi, con le cesoie
idrauliche e meccaniche, di cui erano dotate le imbarcazioni,
tagliando le ostruzioni di superficie e quelle retali subacque,
crearono un varco per entrare all’interno del porto. |
Videro confusamente nella
nebbia le ostruzioni della diga sud con Punta Ronco e diressero
verso il centro della rada, dove scorsero due Navi alla fonda: una
di grosso tonnellaggio e l’altra, a circa 600, metri di dimensioni
inferiori. |
Approntati i
siluri si portarono sul punto di lancio. |
Alle 02.32 Rizzo lanciò
una coppiola di siluri verso l’Unità più grande, che colpita il
pieno affondò in pochi minuti. |
Era la WIEN! |
Alla stessa ora anche il
M.A.S. 13 lanciò i suoi siluri, ma non esplosero sul bersaglio in
quanto, l’imbarcazione non si trovava, volutamente, sul punto
ottimale di lancio. |
Fu una scelta forzata,
perché se si fosse portato sul punto calcolato, i battelli sarebbero
stati sicuramente scoperti dalla Nave, rischiando, così, di
compromettere il compimento dell’intera azione. |
Allo scoppio dei siluri
furono subito inquadrati dai proiettori della WIEN che aprì il
fuoco, insieme alle Unità gregarie. |
I due MAS, messo in funzione i motori a
scoppio, si allontanarono zigzagando alla massima velocità,
dirigendo verso il punto di riunione con le Torpediniere.
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.Ripresi,
da queste, a rimorchio, rientrarono incolumi nella laguna veneta. |
Il
T.V. Rizzo, al quale fu conferita la prima M.O.V.M. e la promozione
a Capitano di Corvetta per meriti di guerra, nel suo rapporto
evidenziò la fattiva e determinante opera del personale, che
s’impegnò nella faticosa opera del taglio delle ostruzioni,
rendendo, in quel modo, possibile il
successo della missione (7). |
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Note: |
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(1)
– Nella ripartizione delle aree del
Mediterraneo tra le Nazioni dell’Intesa, all’Italia furono
assegnati: i mari Adriatico, Tirreno, Ionio, le acque
prospicienti la Cirenaica e Tripolitania. All’Inghilterra e Francia
le rimanenti aree del Mare Mediterraneo; |
(2)
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Dopo
l’attacco alla città del 24 maggio 1915, Ancona fu dichiarata “città
indifesa"; |
(3)
– A contrastare le Navi austriache
intervennero 3 Incrociatori Ausiliari (CITTA’ DI SIRACUSA, CITTA’ DI
PALERMO CITTA’ DI MESSINA) l’Incrociatore LIBIA ed i
Cacciatorpediniere TURBINE ed AQUILONE. Gli Incrociatori GARIBALDI,
VARESE, FERRUCCIO e PISANI, usciti da Brindisi non fecero in tempo a
prendere contatto con il nemico; |
(4)
- Dal 12 ottobre 1915 all’8 febbraio
1917, l’Ammiraglio Thaon di Revel, ricoprì l’incarico di Comandante
in Capo del Dipartimento e della Piazza Marittima di Venezia; |
(5)
- Il “grillo”, detto anche “barchino
saltatore”, (con la “locusta”, la “cavalletta” e la “pulce”), era un
piccolo battello semovente con la prora rialzata e armato di siluro.
Nella parte inferiore dello scafo era dotato di catene uncinate
scorrevoli, che in contatto con un’ostruzione la scavalcava,
passandoci sopra. I barchini erano rimorchiati prima da una
Torpediniera poi, in vicinanza dell’obiettivo, da un M.A.S.; |
(6)
– Luigi Rizzo (Milazzo 1887 – Roma
1951). Capitano della Marina Mercantile, fu nominato STV di
Complemento. Nel corso della guerra 1915/18 fu promosso T.V.,
transitando nello Spe, C.C. e C.F.. Con i MAS, affondò le Corazzate
austriache WIEN a Trieste e SZENT ISTAVAN (SANTO STEFANO) a Premuda.
Partecipò all’incursione di Buccari con C. Ciano, G. D’Annunzio ed
il poeta Sem Benelli. Fu decorato con due Medaglie d’Oro e quattro
d’Argento al Valore Militare e due Promozioni per Meriti di Guerra
ed il titolo di Conte di Grado e di Premuda. Nel 1920, lasciato il
servizio in Marina con il grado di Ammiraglio, ricoprì la carica di
Presidente della Società di Navigazione Eolia e dal 1943 del Lloyd
di Trieste; |
(7)
– Il Comandante Rizzo elogiò, facendo
menzione del Capo Timoniere di 1^ Classe Richiamato FERRARINI, de
Sottonocchiere Giuseppe Battaglini, del Capo Torpediniere S.
Giuseppe Volpi e del 2°C°T.S. Richiamato Arturo Martini. |
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