L'AFFASCINATE STORIA DELLE NOSTRE NAVI ATTRAVERSO I DOCUMENTI
POSTALI |
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LA CROCIERA DELLE
“BELVE” |
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Immagini e articolo del C. Amm. Aldo Gabellone (Socio del Gruppo di
Taranto) |
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Sull’onda
dei lusinghieri successi politici e positivi commenti della stampa
estera sulle Crociere del 1924 (1),
il Ministro degli Esteri, in accordo con quello della Marina,
sostenne |
presso il Capo del Governo l’opportunità di “mostrare
Bandiera” nei porti non visitati dal R. Esploratore MIRABELLO. |
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Il R.
Esploratore “PANTERA” su una cartolina con il timbro postale della
Nave, spedita il 3 luglio 1932 da Pollenza (Baleari) |
La cartolina è
indirizzata a Ottorino Pieroni, autore del catalogodei “timbri
postali” delle Regie Navi, edito dall’Ufficio Storico della Marina |
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Le
tre Unità classificate Esploratori Leggeri avevano un dislocamento a
pieno carico di 2203 tonn. – L’apparato motore comprendeva quattro
caldaie a nafta, |
due
gruppi di
turbine a vapore e
due eliche a tre pale, capaci di imprimere alla nave la velocità di
31 nodi – Avevano un’autonomia di 2070 miglia alla velocità
di |
15 nodi -
L’equipaggio era costituito da 204 uomini, compresi 10 Ufficiali. -
Nel 1938 furono declassati in Cacciatorpediniere. |
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La Squadriglia
“PANTERA”, entrata in servizio alla fine dell’estate 1924, era
quella che, per autonomia, efficienza e tenuta del mare, dava
maggiore affidabilità e garanzie di riuscita nell’affrontare i
cangianti umori dei Mari nordici. |
L’Ordine
d’Operazioni prevedeva che, nella navigazione d’andata, fossero
toccati i porti di Spagna, Portogallo, Gran Bretagna, Norvegia,
Danimarca, Finlandia, Russia, Estonia, e Lettonia.
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Nella traversata
di ritorno quelli della Germania, Olanda, Belgio, Francia, ancora
Gran Bretagna, Algeria e Tripolitania |
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Le rotte della Squadriglia
“PANTERA” |
Foto di “gruppo” della Squadriglia con gli Equipaggi |
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Il Comando
della Squadriglia fu affidato a uno dei più brillanti Marinai
dell’epoca: il Capitano di Vascello Domenico Cavagnari
(2) che alzò l’insegna sul
“PANTERA”. |
Di quella crociera, che
costituì il battesimo del mare delle nuove Unità, fu dato gran
risalto sui mezzi di diffusione che esaltarono enfaticamente le
radicate antiche “romaniche” virtù delle genti italiche. |
Le
Unità facevano parte del programma d’ammodernamento e sostituzione
dei vecchi Conduttori di Flottiglia reduci della Grande Guerra. Le
caratteristiche tecnico-operativo ricalcavano quelle della classe
MIRABELLO, che avevano fornito buona prova durante il conflitto.
Essenzialmente dovevano migliorarne la velocità ottimizzando il loro
armamento. |
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Cartolina spedita dal TIGRE il 7 aprile 1925 da
Valencia |
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La progettazione e costruzione delle
Navi fu affidata, nel 1921, ai Cantieri Navali Ansaldo di |
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Genova ma per le
consuete limitazioni finanziarie si portò al termine la
realizzazione di solo |
tre delle cinque previste. Furono delle
buone Unità, manovriere, veloci e potentemente |
armate che, con i loro quattro impianti binati
da 120/45, risposero pienamente alle |
esigenze della lotta antinave.
Dopo essere entrate
a far parte della Squadra Navale e |
svolto un breve ciclo
d’addestramento integrato di Squadriglia, le tre Unità il 4 aprile
1925 |
lasciarono La
Spezia dirette verso la Spagna, loro prima tappa prima di varcare lo
Stretto |
di Gibilterra. |
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Busta intestata (al retro) del LEONE
spedita il 5 giugno 1925 da Stavanger |
(Norvegia) |
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Cartolina spedita dal TIGRE il 16
giugno 1925 da Edimburgo |
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Il Comando delle tre Unità fu affidato: |
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PANTERA: allo stesso Capo
Squadriglia, C.V. Cavagnari; |
-
LEONE: al C.F. Francesco
de Orestis di Castelnuovo; |
-
TIGRE: C.F. Inigo
Campioni. |
Molti di questi Ufficiali,
insieme ad altri componenti dello Stato Maggiore ed Equipaggi delle
tre Navi, furono decorati al V.M., per eroiche azioni compiute nel
corso del 2° conflitto mondiale. (3)
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La Crociera, che “voci di prora”
(4) chiamarono
“crociera delle belve”, si svolse secondo quanto programmato. |
Naturalmente si cimentarono e
superarono con perizia le difficoltà, nell’affrontare le fitte e
gelide nebbie e le imprevedibili correnti degli Stretti, estuari e
fiumi che incontrarono lungo le loro rotte. |
Gli Equipaggi diedero in mare un’ottima
prova di sé. A terra si confrontarono, ben figurando, con
l’ordinata efficienza del marinaio anglosassone e la fredda
cordialità formale di quello sovietico. |
Il 22 settembre 1925 la
Squadriglia “PANTERA” rientrò a La Spezia dopo avere percorso, in
cinque mesi e mezzo, 12.000 miglia e toccato 30 porti esteri
(5). |
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Cartolina spedita dal TIGRE il 18
agosto 1926 da 1925 da Lorient (Francia) |
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Negli anni che precedettero la seconda
guerra mondiale il PANTERA, il TIGRE e il LEONE svolsero insieme la
normale attività di Squadra. |
Il 25 gennaio 1936 le tre Navi
entrarono a far parte della Divisione Navale dell’Africa Orientale e
furono destinate nel Mar Rosso (6). |
In quello scacchiere trovarono il loro
impiego operativo ottimale, prima nel conflitto italo-etiopico, poi,
nel 1940, quale Forza Navale principale nel contrasto al traffico
marittimo nemico fra Aden e Suez. |
Nei primi giorni d’aprile del 1941,
nell’imminenza della caduta della Piazza di Massaua, le tre Unità
lasciarono il porto per tentare un’ultima incursione contro Porto
Sudan. |
Non fecero più ritorno alla loro Base! |
Il TIGRE, la notte del 1° aprile,
affondò a 13 miglia a Nord di Awali-Hutub con lo scafo squarciato e
devastato da un incendio nel locale caldaie dopo avere urtato una
scogliera madreporica non segnata sulle carte nautiche. |
PANTERA e LEONE, attaccati
reiteratamente e massicciamente dalle Forze Aeree britanniche furono
gravemente danneggiate e, dopo il combattimento, per non cadere in
mani nemiche, si autoaffondarono sulle coste arabiche vicino a
Someina. |
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Cartolina spedita dal TIGRE il 29
agosto 1936 da Massaua |
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La Bandiera di Combattimento della
Squadriglia fu decorata di Medaglia d’Argento al V.M.. |
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Note: |
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(1)
Nel 1924 oltre alla Crociera in Nord Europa del MIRABELLO ci
fu quella della R. Cannoniera GIOVANNINI, con la Torpediniera 75 OLT,
sul Danubio (vedi “MARINAI D’ITALIA” n. 38/maggio 2005; |
(2)
Domenico Cavagnari; entrato in Accademia a 13 anni, raggiunse
il grado di Ammiraglio. d’Armata. Mantenne la carica di
Sottosegretario di Stato e Capo di Stato Maggiore della Marina da
giugno 1934 a dicembre 1940 |
(3)
Luigi Sansonetti (Comandante in 2^ del PANTERA): Da
Ammiraglio di Divisione, al Comando della 3^ Divisione Navale. Luigi
Biancheri (Comandante in 2^ del LEONE), da Contrammiraglio:
Comandante Superiore Navale del Dodecanneso e Primo Longobardo
(della stessa Unità): da C.F. al Comando del Sommergibile TORELLI.
Inigo Campioni (Comandante del TIGRE): da Ammiraglio di Squadra,
Governatore delle Isole dell’Egeo; |
(4)
termine che in marina indica tutto ciò che, in dicerie,
commenti e previsioni hanno origine dall’equipaggio i cui alloggi si
trovano normalmente a proravia della Nave; |
(5)
I porti esteri toccati furono: |
Valenza, Almeria,
Malaga, Cadice, Lisbona, Vigo, Portsmouth, Bristol, Liverpool,
Glasgow, Edimburgo, Stavanger, Oslo, Copenaghen, Leningrado,
Helsinki , Tallin (Reval), Riga, Brema, Amsterdam, Gand, Ostenda, Le
Havre, Lorient, Nantes, Santander, Gibilterra e Orano; |
(6)
- per adeguarle al clima del posto furono sbarcati i due
impianti di piccolo calibro per ricavare i locali compressori
dell’impianto di condizionamento dell’aria. Furono le prime Navi ad
usare, nei frigoriferi, il cloruro di metile al posto dell’anidride
carbonica, poco adatta alle alte temperature equatoriali; |
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Bibliografia: |
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(1)
– Ufficio Storico della Marina, F. Bargoni, “Esploratori
Italiani”, Roma 199; |
(2)
– Ufficio Storico della Marina, “Storia delle Campagne
Oceaniche della R. Marina”, vol. IV, Roma 1993. |
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