L'AFFASCINATE STORIA DELLE NOSTRE NAVI ATTRAVERSO I DOCUMENTI
POSTALI |
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SALUTI dalle Regie Navi “BENEDETTO BRIN” e “REGINA MARGHERITA” |
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Immagini e articolo del C. Amm. Aldo Gabellone (Socio del Gruppo di
Taranto) |
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Uno degli ultimi
atti voluti da Benedetto Brin (1),
allora Ministro della Marina, fu la realizzazione di due Navi da
Battaglia, i cui requisiti principali ponevano in primo piano la
velocità, associata ad un adeguato ed efficace armamento bellico.
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Le Unità dovevano, inoltre, consentire
il recupero del “gap” tecnologico, che si era venuto a creare nel
tempo, rispetto alle altre Marine europee. |
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Il varo della R. N. “BENEDETTO BRIN”
- Cartolina spedita da Castellammare di
Stabia 7 novembre 1901 giorno del varo |
La R. N. BENEDETTO BRIN attraversa il Canale Navigabile di
Taranto |
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Operativamente era, invece, richiesta
la capacità di intervenire prontamente nelle aree di preminente
interesse nazionale, che già si estendevano oltre i confini dei Mari
metropolitani. |
Le proposte in merito presentate in
Parlamento, per l’approvazione dei relativi finanziamenti, furono
oggetto di lunghe discussioni e polemiche tra due opposte fazioni. |
Una sosteneva l’opportunità di privilegiare la
costruzione di un consistente numero di Unità “sottili”
(Torpediniere e Caccia), mentre l’altra concordava con le scelte
operate dal Ministro |
Si rimproverava poi, alla Marina, la
mancanza di strategia nel campo delle costruzioni e la scelta non
sempre coerente dei tipi di Unità. |
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La R. N.
“REGINA MARGHERITA” sullo scalo pronta al varo |
La R. N.
REGINA MARGHERITA in una cartolina ricordo |
Cartolina
spedita da La Spezia il 30 maggio 1901 giorno del varo |
Spedita da
Genova il 6 gennaio 1899 |
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Classificate Navi da Battaglia, la BRIN e la R.MARGHERITA avevano un
dislocamento a pieno carico di 14..574 tonn. – L’apparato di
propulsione era costituito da 28 caldaie alimentate a carbone, che
fornivano il vapore a due motrici alternative della potenza di
20.000 C.V. e una velocità di 20 nodi. L’armamento era formato da 4
cannoni da 305/40, 4 da 203, 12 da 152 ed armamento antiaereo con
cannoni di calibro minore e mitragliere. Erano dotate inoltre di 4
tubi Lanciasiluri. |
Fu
impostato il 1899 nei Cantieri Navali di Castellammare di Stabia.
Varato il 7.11.1901 e consegnato alla Marina il 1° settembre 1905 –
Aveva un dislocamento a pieno carico di 14.574 tonn. – l’apparato di
propulsione era costituito a 28 caldaie alimentate a carbone che
fornivano il vapore a due motrici alternative della potenza di
20.000 C.V. – elocità di 20 nodi – Autonomia, con dotazione massima
di combustibile era di 10.000 miglia a 10 nodi. |
L’armamento principale era costituito da 4 cannoni da 305/40, 4 da
203/40 e 12 da 152 altro ai calibri minori, mitragliere e Tubi
lanciasiluri. Aveva un equipaggio di 797 uomini, compresi 37
Ufficiali. |
I
motti assegnati erano: |
BENEDETTO BRIN: “IDEM ANIMUS EADEM VOLUNTAS”(2)
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REGINA
MARGHERITA: “PER L’ONORE D’ITALIA” |
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Lettera
spedita dalla R. N, “B. BRIN” il 16 dicembre 1912 “ … in
rotta per Leros … “ (manoscritto nella lettera) |
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Oggettivamente non tutte le colpe erano da attribuire alla Forza
Armata, che, da parte sua, cercava di adeguare lo “strumento Navale”
in funzione degli indirizzi geo-politici delineati dal Governo ed
approvati dallo stesso Parlamento. |
Alla fine, quelle sterili ed inutili
polemiche, nel tentativo di tirare da una o dall’altra parte la
sempre “più striminzita coperta”, provocavano solo ritardi
nell’assegnazione dei finanziamenti richiesti e negativi riflessi
sui tempi di costruzione ed entrata in linea dei Mezzi. |
Finalmente nella sessione parlamentare del
1898 la costruzione delle due Navi fu approvata , e subito
commissionate al R. Arsenale di La Spezia ed al Cantiere Navale di
Castellammare di Stabia.
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Cartolina spedita dalla BRIN da Costantinopoli il 3 dicembre 1912 |
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Il Ministro Brin, morto prematuramente, non
vide la realizzazione delle due Unità ma fece in tempo di apportare
alcune ottimizzazioni, affidando al Maggiore Generale del Genio
Navale Ruggero Alfredo Micheli il completamento dei piani di
costruzione, secondo le sue direttive. |
Per ricordaLo ad una di esse fu assegnato il
Suo nome (3), all’altra
quello della Regina Margherita. |
Le Corazzate “BENEDETTO BRIN” e “REGINA
MARGHERITA” furono impostate negli anni 1898/1899, varate nel 1901
ed entrarono a fare parte dell’Armata Navale quattro anni dopo. |
Le nostre due Navi non ebbero una lunga vita
! |
La loro controversa e travagliata nascita fu
il presagio del comune tragico e triste epilogo. |
Ora, accantonando ogni altra considerazione,
iniziamo a conoscere più da vicino le due sfortunate Unità, che non
uscirono mai dal Mediterraneo.
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Cartolina
spedita dalla R. N. REGINA MARGHERITA da Beyrout (Siria) il 24 luglio 1907 |
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Tralasciamo alcune brevi sortite nel Mare
Egeo e lungo le coste turche, effettuate in preparazione alla guerra
contro la Turchia, esse, allo scoppio delle ostilità, inquadrate
nella 1^ Divisione della 2^ Squadra Navale
(4), parteciparono, in
appoggio ai reparti da sbarco, prima all’occupazione della Libia,
poi alle isole del Dodecanneso. |
Terminate le operazioni nel Mediterraneo
Orientale, rientrarono a Taranto, ritornando in quei Mari nel 1913,
in missioni di sorveglianza dei territori occupati. |
Durante la Grande Guerra furono dislocate:
la REGINA MARGHERITA a Taranto e la BRIN, Nave di Bandiera della 1^
Divisione Navale della 1^ Squadra (V.A. Cutinelli Rendina) a
Brindisi, per operare con le Forze Navali Alleate, nel Basso
Adriatico.
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E fu proprio a Brindisi che la R. Nave
BENEDETTO BRIN, concluse la sua breve esistenza. |
Nel tiepido mattino del 27 settembre 1915,
mentre era alla fonda nell’avanporto, fu squarciata da una
violentissima esplosione nella zona poppiera, seguita dallo scoppio
del dei Depositi Munizioni, che fecero volare le soprastrutture e la
torre dei cannoni da 305 fino all’altezza di 200 metri. |
Lunghi squarci si aprirono nello scafo. Per la salvezza della Nave non c’era nulla da
fare ! |
Rapidamente, invasa dalle acque, alle 08.34
affondò trascinando con sé 456 uomini del Suo Equipaggio
(5). |
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Cartolina
spedita dalla REGINA MARGHERITA il 10 dicembre 1912 da Smirne
(Turchia |
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Cartolina
postale in franchigia con timbro di censura della R. NAVE
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REGINA MARGHERITA spedita il 18 agosto 1916, un mese prima
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del suo affondamento |
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L’inchiesta per
individuare le cause della disastrosa perdita, appurò che fu dovuta
ad |
un’azione di sabotaggio. I responsabili, con l’aiuto dei
nostri Servizi d’informazione, furono |
individuati, processati e condannati.
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Intanto, la REGINA
MARGHERITA, che abbiamo lasciata a Taranto, al Comando del C.V. |
Bozzo, ricevette l’ordine di
trasferirsi a Valona per concorrere alla difesa di quella Base, |
dove alzò le insegne del C.A. Cusani Visconti. |
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Il 27 novembre 1916, dovendo effettuare
alcuni lavori urgenti, non eseguibili sul posto |
con i mezzi di
bordo, lasciò Valona per rientrare a Taranto. |
Alle ore 21.00, preceduta da due
Cacciatorpediniere, imboccò il canale fra i due campi minati
difensivi, che proteggevano la Baia. |
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Lettera con firma autografa
“per verifica di censura” del V. Ammiraglio Cutinelli Rendina, Comandante
in Capo della 1^ Squadra, sulla Sua |
Nave di Bandiera REGINA MARGHERITA |
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Le "Corazzate di 1^ classe"
inqquadrate, nel corso della Grande Guerra, nella 2^ |
Squadra Navale in una cartolina
spedita da Brindisi il 18 agosto 1916 |
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Il
vento fortissimo, il mare agitato e la fitta nebbia, fecero
scarocciare |
la Nave facendola uscire dalla rotta di sicurezza. |
Alle 21.34, ormai sul campo minato,
urtò in rapida successione due |
mine, che ne provocarono l’affondamento. |
Dei 949 uomini dell’Equipaggio,
presenti a bordo, si salvarono |
solo in 275. |
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Note: |
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(1)
– Benedetto Brin (Torino 1833 – Roma 1898). Ispettore
Generale del Genio Navale. Scienziato, autorevole uomo politico,
statista ed economista. Fu Ministro della Marina e degli Esteri. Fu
l’innovatore della nostra Marina. A Lui si deve la nascita
dell’Accademia Navale di Livorno, la creazione della Vasca Navale di
La Spezia, per le sperimentazioni . E’ da rilevare come nel passato
erano valorizzate, a livello istituzionale, le esperienze e le
capacità acquisite dal Personale della Marina. Numerosi Ufficiali,
ancora in servizio, venivano nominati Deputati, Senatori e Ministri |
(2)
– “Pari alla volontà il coraggio”. Il motto s’ispira alla
figura di Benedetto Brin; |
(3)
– Portò il Suo Nome anche un Sommergibile Oceanic |
(4)
– La 1^ Divisione (Navi da Battaglia) era formata dalle RR.
NN. BRIN, R. MARGHERITA, ST. BON ed E. FILIBERTO. Comandante : Amm.
FARAVELLI, Comandante in Capo della Squadra: Amm. Aubry; Ministro
della Marina: Amm. Leopardi-Cattolica; C.S.M.M.: Amm. Rocca-Rey . Un
anno dopo, per il cambio dell’ ”organizzazione d’impiego”, la 1^
Divisione “Corazzate di 1^ classe” passò alla 2^ Suadra; |
(5)
– Persero la vita il C.A. Ernesto de Rubin de Cervin,
Comandante della Divisione; il C.V. Gino Fara Forni Comandante della
BRIN, C.F. Antonio Pondero, Comandante in 2^ della Nave; 20
Ufficiali, 31 Sottufficiali, 27 Sottocapi e 375 Comuni |
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Bibliografia: |
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-
Ufficio Storico della Marina Militare: |
- “Le Navi di Linea Italiane (1861 – 1961”, Roma 1962; |
-
“Almanacco Storico delle Navi Militari Italiane (1861 – 1995)”, Roma
1996; |
-
“La Marina Militare Italiana nel suo primo secolo di vita (1861 –
1961)”. Roma 1961. |
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