L'AFFASCINATE STORIA DELLE NOSTRE NAVI ATTRAVERSO I DOCUMENTI
POSTALI |
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UN SALUTO DALLA REGIA
CORVETTA “EURIDICE” |
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Immagini e articolo del C. Amm. Aldo Gabellone (Socio del Gruppo di
Taranto) |
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Tutti gli Stati, che hanno interesse e
necessità di espandere la loro economia, promovendo scambi
commerciali all’estero, vedono nella Marina Militare, l’Arma più
idonea ed efficace per appoggiare e sostenere, le Autorità
Diplomatiche, presenti in tutti i Paesi del mondo, con il compito di
mantenere e promuovere reciproci rapporti di amicizia. |
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La Regia Corvetta EURIDICE |
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Fu impostata nel 1827 presso il Cantiere Navale della Foce di
Genova, |
per conto della Marina Sarda. Fu varata nel 1828 e nel 1861 transitò
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nella Regia Marina. |
Fu, prima classificata Fregata e dal 1865, Corvetta a Vela di 1°
Rango |
Aveva un dislocamento di 1.442 t. a pieno carico; lungo (fra le
perpendicolari) |
44 m. e largo 11,71 |
L’armamento bellico comprendeva 42 cannoni da 18 libbre a palla, |
ridotti nel 1861 a 20 |
L’attrezzatura velica era “a Nave” (tre alberi a vele quadre e
bompresso |
con fiocchi) |
lI suo Equipaggio era costituito da 230 uomini, compresi 7 Ufficiali |
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La Nave infatti, considerata parte
integrante del Territorio nazionale, con la sua presenza, potenza e
forza, e la sola in grado di assicurare il necessario deterrente,
per neutralizzare eventuali sopraffazioni o mancato rispetto degli
accordi sottoscritti fra gli Stati. |
La nostra Marina, nata con la proclamazione del Regno
d’Italia
(1),
fu sin dall’inizio presente in tutti i Mari a tutela degli interessi
nazionali. Alla Sua nascita, avvenuta con l’unificazione della
Marina Sarda con quella Borbonico-Siciliana, Toscana e Pontificia,
era costituita, complessivamente, da 93 Unità, metà delle quali a
Vela. |
Una di queste è proprio la protagonista
della nostra storia ! |
I primi atti compiuti da Cavour, primo Capo del
Governo e Ministro della Marina “ad interim”
(2),
fu: |
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Avviare l’organizzazione
amministrativa, con l’istituzione di un unico “ruolo” per gli
Ufficiali provenienti dalle varie Marine. Allo stesso modo si
procedé, in parte, per il restante personale; |
- l’abolizione
dei Ministeri della Marina di Napoli e Palermo, trasferendo funzioni
e sede Ministeriale a Torino, prima Capitale del Regno; |
- l’istituzione
di due Dipartimenti a Genova, (quello Settentrionale) e Napoli
(Meridionale); a questi si aggiunse quello dell’Adriatico ad Ancona,
con funzioni di Comando più limitate dei primi due; |
- l’unificazione
dei programmi formativi delle Scuole di Marina di Genova e Napoli e
quelli addestrativi del C.R.E.M.. |
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Fronte e retro del plico diretto alla
Regia Nave EURIDICE Spedito da Genova il 24 aprile 1854 |
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La prematura morte dello Statista, avvenne
prima della nascita dell’Accademia Navale di Livorno e del Regio
Arsenale di (La) Spezia, fortemente volute dallo Statista.
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Il
documento postale, che ci guiderà nella rivisitazione delle vicende
narrate, è un plico spedito il 21 aprile 1854, da Genova, diretto ad
un Ufficiale dello Stato Maggiore “sul
Barco Regio Sardo”
EURIDICE
(3).
Dopo essere transitato da Trieste (22 aprile) e per “vie di mare” a
Malta (25 dello stesso mese), infine, dopo una lunga peregrinazione
per il Mediterraneo Orientale, giunse con la formula
“ivi
vel ubi”
a Smirne il 26 novembre. |
Detto plico dopo essere transitato da
Malta, proseguì per Smirne dove, in quel momento si trovava la Nave. |
La Corvetta
EURIDICE
fu una delle più belle Unità a Vela della Marina Sarda. Costruito in
solido legno, era elegante nelle linee, veloce, e capace di “tenere il Mare”. Era anche classificata, secondo la
terminologia del tempo: “a
batteria coperta
con
una
carronata
di 42 cannoni”. |
Svolse, per lungo tempo, un’intensa e
proficua attività operativa, prevalentemente fuori dalle acque
metropolitane. |
Appena consegnata fu inviata ,nel 1832 e
successivamente nel 1835 in Tunisia a causa delle frequenti sommosse
scoppiate nel territorio, dove risiedevano numerosi connazionali. |
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L’EURIDICE in navigazione con Mare in
burrasca |
Opera del “Pittore di Marina” Eduardo
De Martino |
Il dipinto è custodito presso
l’alloggio dell’Ammiraglio Comandante della Accademia Navale |
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Nel 1836, al Comando del Capitano di Fregata Francesco Serra e nel
1842 con il |
Comandante Maurizio di Villerey, fu inviata “di stazione”
nell’America Meridionale per |
proteggere gli insediamenti commerciali liguri
(4). |
Rientrata nel 1844, operò nelle
acque del Regno fino al 1848 quando prese parte al |
blocco navale di Trieste. |
Nel 1853 trasportò in Inghilterra
l’Equipaggio della Fregata ad elica CARLO ALBERTO, |
in allestimento presso i Cantieri
Navali di Newcastle. Al rientro fu dirottata per Smirne, |
dove svolse un periodo “di stazione”. |
Il documento postale relativo
alla EURIDICE si riferisce proprio in quel periodo. |
In occasione della guerra di Crimea, fu
più volte presente nel Mar Nero per appoggiare |
le operazioni logistiche a favore
dell’Esercito e della Flotta Sardo-Piemontese. |
Transitata nella Regia Marina e
ritenuta non più adatta a compiere missioni belliche divenne, per le
sue qualità veliche, Nave Scuola. |
Su di essa, per molti anni, si formarono nell’arte di
“andar
per Mare”
giovani Sottotenenti di Vascello, allievi delle Scuole Navali, e
Scuole per Mozzi e Novizi. |
Il 9 maggio 1869, dopo oltre 40 anni di onorato
servizio, fu radiata dai Quadri del Naviglio della Regia Marina. |
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Note: |
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(1) -
La
nascita della nostra Marina,
“pioniera dell’espansione pacifica della Nazione” fu sancita dal
Regio Decreto del 17 marzo 1861; |
(2) –
Cavour,
comprendendo subito l’importanza della Marina, quale “mezzo” più
idoneo per il raggiungimento degli obiettivi strategici, da lui
prefigurati, assunse il Dicastero della Marina insieme alla carica
di Presidente del Consiglio. Le due cariche furono mantenute fino al
6 giugno 1861, giorno della Sua morte; |
(3) –
Prese il nome della Ninfa Euridice,.
figlia di Nereo e Dori e sposa di Orfeo. Un giorno il pastore
Aristeo anch’egli innamorato di Euridice, nel tentativo di rapirla e
possederla, la rincorse nella foresta dove un serpente la morse e
morì. Il disperato ed innamoratissimo Orfeo supplicò Plutone e
Proserpina per avere restituita alla vita la moglie. Discese nel
regno della morte, ammansì Cerbero, portò fuori dall’Ade la sposa
adorata, con la promessa di non guardare in volto la moglie, prima
che fossero usciti alla luce del sole. Ma Orfeo, non sentendo dietro
di sé i passi di Euridice, si volse per guardarla. Immediatamente,
come un’ombra svanì. Ritornato nel mondo non cessò un istante di
piangere la moglie perduta per sempre. La ninfa Euridice con lo
sposo Orfeo e la loro drammatica storia hanno ispirato, nel tempo:
letterati, poeti, pittori e musicisti; |
(4) –
I Liguri furono i primi ad emigrare
nell’America Meridionale. Essi crearono Compagnie di Navigazione
battenti Bandiera italiana, con Equipaggi d’origine genovese; |
(5) -
Eduardo De
Martino (Meta di Sorrento 1838 – Londra 1912) Pittore di Marina. Nel
1849, seguendo le orme del padre e del fratello, entrò nella Scuola
di Marina di Napoli. Nel 1861 confluì nella Regia Marina, alla quale
fu sempre legato, coltivando amicizie con vecchi compagni d’Arme fra
i quali gli Ammiragli Mirabello, Candiani e Solari. Nel 1863 fu
nominato “Piloto di 3^ classe” (corrispondente all’odierno
Guardiamarina) . Nel 1864 fu promosso Sottotenente di Vascello ed
imbarcò, quale Ufficiale di Rotta, sulla Pirocorvetta ERCOLE,
facente parte della Divisione Navale dell’America Meridionale con
sede a Montevideo. Poi imbarcò sull’EURIDICE per la Campagna
d’Istruzione dei Sottotenenti di Vascello, nel Mar Baltico. Nel 1868
lasciò la Marina stabilendosi a Montevideo, dove ai tempi
dell’ERCOLE aveva stretto amicizie con alti gradi della Marina
Uruguayana, brasiliana ed argentina. In quella sede iniziò la
copiosa produzione delle Sue opere , molte delle quali furono
acquistate dai vari Ministeri di Marina e Musei sudamericani. Nel
1870 si trasferì a Londra, lasciando nell’America Latina altri 343
dipinti ed acquarelli. A Londra, preceduto dalla Sua fama di
“Pittore del Mare”, fu accolto nei Club più eclusivi del Regno
Unito. Nel 1894 fu nominato “Pittore di Marina” presso la corte
della Regina Vittoria, divenendo amico di molti sovrani, in
particolare del Kaiser Whilhelm II, di Pietro I di Russia e di
Eduardo VII, prima che quest’ultimo fosse nominato Re . La maggior
parte dei Suoi dipinti del periodo londinese sono di proprietà dei
Regnanti inglesi, alcuni sono custoditi nel National Marittime
Museum di Greenwich. Oltre 2.500 opere sono sparse nei maggiori
musei del mondo, in particolare nel Palazzo Reale di Madrid. In
Italia alcuni dipinti si trovano a Roma presso il Quirinale,
nell’Accademia Navale di Livorno e nel Museo di Arte Moderna e
Contemporanea. I resti mortali del Pittore, insieme a quelli dei
famigliari, riposano nel Cimitero Cattolico londinese di St. Mary in
HARROW rOAD. |
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Bibliografia: |
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- Ufficio Storico della Marina; |
-
“Almanacco Storico delle Navi Militari Italiane (1861 – 1995)”,
Roma1996; |
-
“Esploratori, Fregate, Corvette ed Avvisi Italiani
(1861 – 1974)”, 3^ edizione, Roma 1974. |
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