L'AFFASCINATE STORIA DELLE NOSTRE NAVI ATTRAVERSO I DOCUMENTI
POSTALI |
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LA CROCIERA DEL R.
ESPLORATORE “CARLO MIRABELLO” |
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Immagini e articolo del C. Amm. Aldo Gabellone (Socio del Gruppo di
Taranto) |
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In previsione del primo conflitto
mondiale, la nostra Marina sentiva l’esigenza di potenziare le forze
operative in mare, soprattutto nella componente del naviglio
sottile, da contrapporre alle Unità della stessa classe in
costruzione per la Flotta austriaca. |
Furono, pertanto,
approntate le “specifiche operative” per la realizzazione di una
serie di tre Esploratori. |
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Il R.
Esploratore “CARLO MIRABELLO” |
Fu impostato
nel 1914 presso i Cantieri Navali della S.A.I.-Ansaldo di Genova
Sestri – Aveva un dislocamento a pieno carico di 1.975 e un apparato
di propulsione costituito da 4 caldaie tipo Yarrow – Il vapore
prodotto azionava due gruppi di turbine, che a loro volta
trascinavano 2 eliche a 3 pale, capaci di imprimere alla Nave la
velocità di 32 nodi – La sua autonomia, alla velocità di 12 nodi,
era di 2.800 miglia – Era armata con 8 cannoni da 102/35, 2 cannoni
antiaerei da 76/40, 2 mitragliere a.a. da 6,5 mm. e due impianti
binati Lanciasiluri da 450 – Il suo equipaggio era composto da 169
uomini, compresi 8 Ufficiali. |
Il suo motto era: |
“AUSPICE
TANTO PATRIAE IURA TUEOR IN UNDIS” (1). |
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Quel tipo di Unità
fu, inizialmente concepita come “Conduttore di Flottiglia”. Doveva,
cioè, coordinare le azioni di attacco in massa, condotte da Mezzi
sottili (Cacciatorpediere e Torpediniere) contro Convogli, Forze di
Superficie e Sommergibili avversari. Pertanto dovevano essere in
grado di svolgere compiti di Comando Complesso, oltre a quelli
specifici previsti dal tipo di Nave. |
L’Esploratore MIRABELLO (2),
insieme ai gemelli RIBOTY e RACCHIA, furono progettati, nel 1914,
dal Colonnello del Genio Navale Soliani. |
Le peculiari
caratteristiche d’armamento, velocità e autonomia delle Unità classe
MIRABELLO consentirono, come da progetto, il loro impiego tattico
multiruolo. |
L’avvento in
Marina della componente aerea imbarcata, segnò poi il tramonto
dell’Esploratore inteso come mezzo di ricerca e localizzazione,
limitando il suo impiego nelle funzioni proprie di “Controtorpediniere”. |
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Le rotte del MIRABELLO nella Crociera del Nord Europa |
Lettera spedita da Brindisi il 1° luglio 1917
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La valutazione dei
risultati conseguiti in guerra, in termini di costo-efficacia, fu
decisamente positiva, anche in confronto a quelle avversarie della
stessa classe
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.E
per il MIRABELLO il confronto in mare con gli austroungarici,
avvenne subito. Entrato in servizio a guerra iniziata, nell’agosto
1916, fu dislocato in Adriatico dove operò isolatamente e con le
Unità alleate, in numerose missioni di intercettazione delle forze
navali nemiche, di appoggio ai nostri M.A.S. e di posa di campi
minati. |
Terminata
la guerra fu destinato a Cattaro per vigilare sulla consegna
all’Italia, delle Unità da guerra austriache e per regolare
l’evacuazione dal territorio delle truppe della coalizione
asburgica. |
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Lettera
spedita da Durazzo il 20 marzo 1918
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Cartolina con
la medaglia della Squadriglia Esploratori MIRABELLO - RACCHIA –
RIBOTY e le Unità che scortarono il re a Fiume – spedita alla fine
di marzo 1924
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Il 15 marzo 1924 scortò
l’Esploratore BRINDISI, con il re a bordo, a Fiume in occasione
della cerimonia di annessione della città all’Italia. |
Al rientro a Venezia la
MIRABELLO si preparò per compiere la lunga crociera nei mari del
nord. |
Lo scopo era
quello di “mostrar Bandiera” e far conoscere l’Italia vittoriosa
attraverso una Nave protagonista di quel lungo e cruento conflitto,
che riscattò dal dominio austriaco le terre redente, unendole alla
madrepatria.
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Il 2 aprile 1924 la Nave,
al Comando del C.F. Wladimiro Pini, lasciò la laguna veneta e dopo
una sosta ad Algeri e Gibilterra, passò lo Stretto per affrontare
l’Atlantico. |
Risalì il Tago fino a Lisbona, la Neva per raggiungere Leningrado,
lo Schelda fino ad Anversa e il Rupel per Bruxelles, destando
l’ammirazione della marineria locale per le ardite manovre, mai
compiute da un bastimento di quella lunghezza, nell’attraversare la
varie chiuse dell’ultimo tratto del canale artificiale |
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Fronte e retro della lettera
intestata del MIRABELLO
Spedita da Brest il 5 maggio 1924 |
La lettera è manoscritta dal C.F. Lelio
Franzoni, Comandante in 2^
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Affrontò
lo Skagerrak e il “fiord” di Oslo in una fitta nebbia, navigando con
il solo ausilio dei rilevamenti radiogoniometrici delle stazioni
terrestri
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A Stoccolma la Nave ospitò il
nostalgico Vice Ammiraglio Krusenstierna che 34 anni prima aveva
prestato servizio sulla Corazzata ITALIA e sulla Fregata MARIA
ADELAIDE. La Nave, inoltre, ospitò fino ad Helsinski il Sottotenente
di Vascello finlandese Rahola, che seguì i Corsi di Specializzazione
nella nostra Accademia Navale. |
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Cartolina
spedita da Tarku il 20 giugno 1924 |
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Una novità rappresentò la visita della
Nave al porto sovietico di Leningrado dove |
s’incontrarono e si confrontarono due culture a quel tempo
antitetiche. |
Da quest’ultimo sorgitore, il più a
levante dei Paesi nordici, la Nave intraprese la via |
del
ritorno. |
La crociera si concluse l’8 ottobre a
La Spezia. |
Complessivamente visitò 30 porti
esteri di 19 Nazioni (3). |
Sull’albero della MIRABELLO sventolava
la “fiamma”, la cui lunghezza testimoniava |
le 11.000
miglia percorse. |
Rilevante fu la partecipazione
dell’Unità agli eventi legati alla guerra civile spagnola. |
Dall’ottobre 1936 al settembre 1938 fu
dislocato nel Mediterraneo occidentale |
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Fronte e
retro della cartolina spedita da Copenaghen il 21 agosto 1924
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sostando anche nei porti iberici dell’Atlantico. |
Allo scoppio della
2^ guerra mondiale, ormai declassato a Cacciatorpediniere, fu
impiegato in missioni di scorta convogli diretti in Albania e
Grecia. |
Durante una
di queste missioni, all’alba del 21 maggio 1941 mentre scortava un
Convoglio diretto a Patrasso , nelle acque di Santa Maura (isola
dello Ionio), l’Unità finì su un campo minato nemico. L’urto contro
una mina le fu fatale. Con lo scafo squarciato dall’esplosione e
ormai alla deriva, dopo 6 ore di lenta agonia affondò a Sud di Capo
Dukato. |
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Note: |
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(1)
– “SOTTO TANTO AUSPICIO DIFENDO IN MARE
I DIRITTI DELLA PATRIA”. Il motto fa riferimento all’impegno
dell’Ammiraglio Mirabello |
nel
difendere e sostenere la Marina in Parlamento, durante il Suo
mandato di Ministro; |
(2)
– Ammiraglio e Ministro della Marina
negli anni 1903/1909. La sua tenacia ed impegno fece superare la
grave crisi, che la Marina stava attraversando in quel periodo
storico. Fu artefice di radicali innovazioni nel campo degli
armamenti navali e nella riorganizzazione del personale della
Marina; |
(3)
– Salpato da Venezia il 2 aprile 1924,
toccò i porti di: |
Zara, Brindisi, Messina,
Castellammare del Golfo, Algeri, Gibilterra, Lisbona, Corcubion,
Brest, Anversa, Flekkeeefiord, Oslo, Goteborg, Karlskrona,
Stoccolma, Turku, Helsinski, Leningrado, Tallin, Riga, Libau,
Danzica, Zoppot, Stettino, Sassnitz, Copenaghen, Lubecca, Travemunde,
Amburgo, Rotterdam, Cherbourg, Portugalete, Lisbona, Almeria.
Concluse la sua missione a La Spezia l’8 ottobre 1924, |
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