L'AFFASCINATE STORIA DELLE NOSTRE NAVI ATTRAVERSO I DOCUMENTI
POSTALI |
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SALUTI … DALLA REGIA
NAVE “GIUSEPPE GARIBALDI”
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Immagini e articolo del C. Amm. Aldo Gabellone (Socio del Gruppo di
Taranto) |
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Quasi sicuramente è
una delle ultime cartoline quella spedita dalla GARIBALDI
(1) il 16 luglio 1915. |
Quel lontano giorno la Nave stava ultimando
l’approntamento alla navigazione per una missione di guerra, che
doveva essere, per un fatale destino, anche l’ultima. |
In mattinata, il Postino e il suo aiutante,
raccolta la corrispondenza dalle “buche” di bordo, lasciarono la
Nave per recarsi al Comando Marina, che doveva provvedere,
successivamente, all’inoltro per le varie destinazioni.
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L’Incrociatore Corazzato “GIUSEPPE
GARIBALDI" in una cartolina spedita da La Spezia l’11 marzo
1911 |
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La GARIBALDI faceva parte di una classe di tre Unità (GARIBALDI-VARESE
e FERRUCCIO). |
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Fu impostata nel 1898 nei Cantieri Navali
Ansaldo di Genova. Aveva un dislocamento a pieno carico di 8100 tonn..
L’apparato motore era costituito da 24 caldaie a carbone, due
motrici alternative della potenza di 14000 C.V. e due eliche che
assicuravano alla Nave la velocità di 19,7 nodi. Era armata da 1
cannone da 254/40 (2), 2 da 203/45, 14 da 152/40, 10 da 76/40, 8
mitragliere e 4 tubi Lanciasiluri da 450 mm.. L’equipaggio era
formato da 575 uomini, compresi 25 Ufficiali. |
Il suo motto
era: “OBBEDISCO” |
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La missione non
differiva di molto da quella compiuta la settimana precedente.
Cambiava solo l'obiettivo sul quale concentrare l’azione di
bombardamento con le artiglierie di bordo.
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Il Servizio Informazioni
sospettava che a Gravosa fosse dislocata una base di sottomarini e
relativi depositi di siluri e torpedini. Inoltre lungo il nodo
ferroviario di Ragusa s’intensificava il traffico per il
rifornimento di quelle basi nemiche. |
Alla V Divisione
della II Squadra Navale fu affidato il compito di neutralizzare
quelli importanti obiettivi strategici. |
La GARIBALDI era la
Nave Ammiraglia. |
La
sera del 16 luglio tutto il personale era rientrato a bordo delle
proprie Navi che dovevano essere, entro la sera, “pronte a muovere”
all’ordine |
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Cartolina in franchigia con timbro
postale della GARIBALDI
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Cartolina, con timbro postale della GARIBALDI
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Spedita da Brindisi il 1° luglio 1915,
al rientro dall’operazione |
Spedita da Brindisi il 16
luglio 1915 prima di lasciare il porto a sua
ultima missione |
del primo bombardamento della
ferrovia litoranea di Ragusa. |
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La mattina del 17
sulla GARIBALDI, poche ore prima della partenza, si tenne la
riunione dello Stato Maggiore della Divisione, durante la quale
furono emanate le ultime direttive e le modalità esecutive della
missione.
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Nella tarda mattinata, preceduta dalle
Torpediniere di scorta, la formazione navale lasciò il porto di
Brindisi. |
All’alba del 18 luglio la Divisione
GARIBALDI, defilando alla velocità di 15 nodi a 8500 metri dalla
costa, iniziò il bombardamento sugli obiettivi assegnati a ciascuna
Unità. |
Al largo le Torpediniere si posizionarono,
formando uno scudo protettivo intorno alle Navi maggiori, per
prevenire eventuali attacchi di sommergibili. |
Altre siluranti avevano il compito di
avvicinarsi alle basi nemiche e distruggere depositi e
installazioni.
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Tutto procedeva secondo quanto previsto
dall’ordine d’operazione, quando alle 5,05 il sommergibile tedesco
U4, forzando lo schermo di protezione delle nostre Unità, riuscì a
portarsi in posizione di lancio dall’Unità in testa alla formazione.
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Il
siluramento della GARIBALDI in una rarissima foto-cartolina |
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Nello stesso tempo la GARIBALDI scoprì
a 400 metri circa, al traverso, il sommergibile e manovrando |
riuscì a schivare il primo siluro aprendo
contemporaneamente il fuoco contro
il battello nemico. |
La seconda salva di siluri invece colpì
in pieno la Nave che,inclinata sul fianco, fu subito dopo lacerata |
dallo scoppio dei depositi munizioni. |
Sei minuti dopo la GARIBALDI si
capovolse e affondò portando sul fondo, con sé, 53 uomini
del suo |
equipaggio
(3). |
Ma ora facciamo un passo indietro per
conoscere più da vicino i trascorsi di questa bella e |
sfortunata
Unità. |
Le Navi della classe GARIBALDI furono
una delle migliori realizzazioni nel campo delle costruzioni |
navali da guerra del
tempo. |
Progettate dal Ten. Gen. del Genio Navale Masdea,
rappresentarono quanto di meglio si potesse raggiungere
nell’equilibrata armonizzazione tra dislocamento, protezione,
armamento bellico, velocità e costo del mezzo
(4).
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Alla loro entrata in servizio, nel 1901, furono accolte con
favore e ammirazione da parte degli esperti e critici navali.
Sei di queste Unità furono commissionate e vendute a Marine
estere (5). Esse
dettero ottima prova sul mare e in battaglia, restando a lungo
in servizio. |
L’ultima di
questa classe fu, dalla Marina della Repubblica Argentina, radiata
nel 1954.
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Cartolina ill., affrancata con
valore postale greco annullato dall’Ufficio Postale di Syra e timbro della GARIBALDI spedita il 16 giugno 1908 |
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La prima missione all’estero della Nave avvenne dall’8 al 14
marzo 1901 in occasione di una sua visita a Tolone.
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Nel 1902 ricevette a Genova, dalle Dame della Città, la Bandiera
di Combattimento e un Labaro nel quale era impressa la Preghiera
del Marinaio scritta per la Nave da Fogazzaro, divenuta poi la
preghiera di tutte le Navi della Marina
(6).
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Seguirono poi,dal 23 giugno al 29 settembre 1902 una crociera
nelle acque della Tripolitania, Cirenaica e Mediterraneo
Orientale. |
Dal 14 aprile al 29 settembre 1903 fece una breve sosta ad
Algeri e poi fu inviata a Salonicco in occasione dei tumulti
scoppiati in Macedonia. |
Nel 1907 sostò nei maggiori porti del Mediterraneo Orientale. |
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La lettura della “PREGHIERA DEL MARINAIO" |
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Dal 21 aprile alla fine di giugno 1908
ritornò ancora nel Levante dove sostò anche a Syra, come |
testimonia la
cartolina spedita da quel porto il 16.6.1908. |
Nella guerra contro la Turchia prese
parte al bombardamento e occupazione di Tripoli e nell’aprile del |
1912 in Egeo, nel bombardamento dei
forti all’imbocco dei Dardanelli. |
Rientrato in Patria alla fine del
1912 fu sottoposto a lavori di manutenzione nel R. Arsenale di La
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Spezia. |
Dal maggio ad agosto 1913 partecipò,
con una sua Compagnia da Sbarco, all’occupazione |
internazionale di Scutari d’Albania. |
Alla fine di novembre effettuò una
breve missione nel Levante toccando i porti di Syra e
Cianak. |
Al profilarsi della minaccia del
conflitto contro l’Impero austroungarico la GARIBALDI si
preparò, |
“obbedendo” al proprio motto, a compiere ancora
una volta il suo dovere, ignaro del drammatico |
epilogo
che l’attendeva. |
L’Incrociatore “GIUSEPPE GARIBALDI” fu
ufficialmente radiato dai Quadri del Naviglio da guerra |
il 5 settembre 1915. |
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Bibliografia: |
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Ufficio Storico della Regia Marina: |
Udalrigo Ceci,
“Cronistoria del Naviglio da Guerra Italiano”, |
parte 1^, Vol.. I, Roma settembre 1940; |
altre
pubblicazioni già citate nei precedenti articoli |
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Note: |
(1)
– Prima di questa Unità portò il nome
dell’Eroe dei due mondi
una Fregata di 1° rango a elica (1861-1894). |
Dopo fu la volta di un Incrociatore Leggero poi trasformato il
Lanciamissili. |
Infine l’attuale Incrociatore Portaeromobili, entrato in Servizio
nel 1985; |
(2)
- I numeri riportati, che
caratterizzano un cannone, sono: |
il primo numero indicante il calibro in millimetri; |
. il secondo la lunghezza
della canna che si ottiene moltiplicando il numero indicato per il
calibro stesso; |
(3)
– andarono perdute anche, con la cassa di bordo, circa
100.000 lire, compresa la valuta in oro (essendo Nave Ammiraglia) in
argento e valori
postali; |
(4)
– una alla Spagna (ribattezzata CRISTOBAL COLON), 6 alla
Marina argentina (GENERAL GARIBALDI, GENERAL SAN MARTIN, GENERAL
BELGRANO e GENERAL PUEYRREDON). Due di queste Unità furono a loro
volta rivendute al Giappone che ribattezzò KOSUGA e NISSHIN; |
(5)
- costarono in media, escluso l’armamento, 12 milioni e
mezzo; |
(6)
– Ancora oggi al tramonto con l’equipaggio schierato, durante
la cerimonia dell’ammaina Bandiera, con le Navi gregarie in
formazione serrata a poppavia della Nave in Comando, viene letta dal più
giovane Ufficiale di bordo; |
(7)
– oltre a Syra sostò anche a Nauplia, Hidra, Laurum, Krystos
e Suda; |
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