ANEDDOTO
 
Vita Vissuta a Bordo
 
Incendio a bordo
 
Sono il sottocapo Anatilopan Raffaele matr. 022974 corso VO/1959 imbarcato su nave Aviere il 1960 di base a Brindisi - nave comando del IV COMOS , al comando del C.V. Sig. Vivaldi.
Il 5 Dicembre (l'anno purtroppo non lo ricordo) mollammo gli ormeggi dal porto di Brindisi dirigendoci in mare aperto per eseguire delle esercitazioni di tiro.
Con noi salparono alcune motosiluranti.
Durante la navigazione venne avvistato dalla C.O.C, il bersaglio navale.
Tutte le informazioni del bersaglio da colpire ,dalla C.O.C, vennero trasmesse alla S.D.T. (direttore di tiro T.V Catinella)
Immediatamente dopo il D.T. ordinò alle torri prodiere di sparare una prima salva verso il bersaglio trainato da un rimorchiatore.
Dopo la prima salva,eseguite delle correzioni, tutte le quattro torri aprirono il fuoco.
Avvicinandoci al bersaglio cessò il fuoco dei cannoni (127/38)ed iniziarono a sparare le nostre mitragliere (40/56)
Ultimate le nostre serie di tiro, venne dato l'ordine alle motosiluranti di eseguire i loro lanci dei siluri e contemporaneamente sparare con le loro mitragliere.
Per la loro alta velocità ,durante il fuoco delle mitragliatrici, ci venne proibito transitare in coperta.
Nel tardo pomeriggio tutte le esercitazioni cessarono.
Le motosiluranti ,dopo un saluto alla nave del comando,presero la via del ritorno.
Mentre noi, invertendo la rotta ci dirigemmo alla volta di Taranto.
Dal primo grado di approntamento, si passò al terzo grado.
Prima dello spuntare dell'alba venne scorto il fascio di luce del faro di S.Vito.
Intanto ultimato il mio giro di ispezione ai depositi munizioni, mi soffermai nel locale anticucina e unendomi a un piccolo gruppo formato da Capo Meo (mitragliere) Capo Elettricista (non ricordo il suo cognome).
Capo Meo mi informò che stavamo dirigendoci a prestare soccorso ad una corvetta che lasciato il porto di Taranto ed oltrepassato il canale navigabile del ponte girevole chiedeva urgente assistenza per un incendio non più controllabile scoppiato a bordo.
Ricevuta la richiesta di aiuto, l'Ufficiale di guardia in plancia ordinò alla sala macchine "avanti tutta" ,ci dirigemmo a dare la nostra assistenza alla corvetta in difficoltà.
Ma ancor prima di raggiungere la nave in difficoltà,dal locale anticucina si avvertì pervenire un forte puzzo di bruciato.
Capo Meo, aprì la porta stagna della cucina e venne investito da una nuvola di fumo nerastro.
Io e un mio collega (corso 1959) portammo fuori dall'anticucina il corpo esanime di Capo Meo.
Il  capo elettricista si precipitò in centrale elettrica immediatamente avvisammo la plancia di quanto stava accadendo.
Scattarono immediatamente le misure di sicurezza,mentre la plancia allertava la squadra antincendio io e il mio collega con l'aiuto di Capo Meo ,riavutosi, nel frattempo, iniziammo a stendere le manichette antincendio.
Il getto dell'acqua venne indirizzato nel locale cucina purtroppo con esito negativo perché con l'apertura della porta stagna della cucina ,il fuoco si arricchì di ossigeno invadendo tutto ciò che incontrava.
Il precipitarsi del capo elettricista in centrale elettrica per disattivare gli interruttori permise a noi pompieri improvvisati e in seguito le squadre antincendio addestrate a Maricensicur Taranto, di operare in completa sicurezza. in merito, vennero formate due squadre antincendio, sotto la diretta responsabilità del T.V. Catinella, Una squadra operante dai locali prodieri capeggiata dal Guardiamarina Carrozzo e da Capo Spada, aveva il compito di operare(armata di lancia antincendio e con luci a batteria) di raffreddare tutto ciò che si incontrava,assicurandosi che nessuno degli occupanti degli alloggi fosse rimasto colpito dal denso fumo che invadeva tutti i locali ma soprattutto raggiungere con celerità i depositi munizioni minacciati dal fuoco che velocemente avanzava.
Venni aggiunto alla squadra perché in possesso delle chiavi dei depositi munizioni (avevo di poco effettuato il solito controllo).
Raggiunti i depositi aprii le porte stagne Controllando le apparecchiature di controllo temperatura le quali diedero tracciati rassicuranti.
Con un sospiro di sollievo avvisammo il Sig.Catinella che con ansia attendeva la bella notizia.
Intanto la seconda squadra partendo dal locale anticucina affrontava la lotta contro il fuoco.
Finalmente dopo faticoso lavoro il fuoco venne sconfitto.
Le due squadre si incontrarono ed insieme uscirono in coperta a respirare aria pura.
Bravi ragazzi ci venne detto dal Comandante e dal Sig.Catinella.
Tutti noi felicissimi di aver assolto al nostro dovere, ci abbracciammo e ci salutammo con una stretta di mano.
La nostra vittoria fu opera di un intenso addestramento ricevuto da specialisti antincendio tenutosi a Maricensicur Taranto.
Intanto la corvetta in difficoltà venne raggiunta da una nave dei VV.FF. della Marina prontamente accorsa in suo aiuto.
Il mattino del 6 dicembre il ponte girevole venne aperto, attraversammo il canale ed entrati in Mar Piccolo ci ormeggiammo alla boa per lo sbarco munizioni e la successiva entrata della nave in bacino per manutenzioni e carenamento.
 

ANATILOPAN Raffaele